La Fondazione Giuseppe e Maria Giarrizzo promuove la Summer School – Beni materiali e immateriali nell’era digitale con l’intento di presentare un metodo laboratoriale basato sulla descrizione e applicazione delle recenti tecnologie informatiche su cui si fondano le Digital Humanities, e, in particolar modo, la Digital History.
La Summer School intende guidare i partecipanti in un percorso che proceda dall’introduzione teorica e descrittiva del concetto di «rivoluzione digitale» ad un approccio imperniato sulla descrizione e applicazione delle recenti tecnologie informatiche ai beni culturali materiali e immateriali. Il focus, quindi, sarà la formazione dei partecipanti nell’uso di specifiche Intelligenze Artificiali e tools informatici per l’analisi, interpretazione e rappresentazione delle informazioni testuali in ambiente Web, finanche la strutturazione di strumenti storiografici.
La Summer School avrà luogo dal 7 all’11 luglio 2025 e sarà articolata in cinque giorni di lezioni di sette ore cadauno che si svolgeranno presso un’aula multimediale del Dipartimento di Scienze Umanistiche (ex Monastero dei Benedettini, Piazza Dante 34, Catania).
Saranno ammessi alla Summer School fino ad un massimo di 20 (venti) richiedenti in presenza e ad un massimo di 10 (dieci) richiedenti on-line.
7 luglio 2025 – Salvatore Spina (Università degli Studi di Catania)
La lezione fornirà le basi teoriche essenziali per la comprensione della metodologia della ricerca storica in ambiente digitale, le sue origini dentro la riflessione della Scuola degli Annali, e la definizione dei concetti basilari dell’approccio: “cosa è la Digital History”, come si costruire il rapporto tra Computer Science e Scienza della Storia, il concetto di “digitalizzazione” (digitization-digitalization-digital transformation), la “Digitalità”, nuova classificazione delle fonti, approccio quantitativo-qualitativo, l’ambiente UNIX, Data Mining, Data extracting, il dataset storico, algoritmi d’analisi e IA nella ricerca storica, come si costruisce un prompt storico, Named Entity Recognition attraverso GPTs.
Laboratorio pomeridiano: Applicazione delle IA non generative (Transkribus) e generative (ChatGPT).
8 luglio 2025 – Enrica Salvatori (Università di Pisa)
Verranno illustrate le caratteristiche principali di un progetto di Digital Public History che coinvolge realtà private e pubbliche del territorio, con la descrizione delle principali fasi della sua organizzazione, realizzazione, manutenzione e conservazione. Verranno analizzati alcuni progetti esistenti valutandone le caratteristiche dal punto di vista della struttura, della sostenibilità, della trasparenza delle informazioni e delle relazioni con i diversi pubblici.
Laboratorio pomeridiano: Creazione di un gruppo di ricerca e progettazione piano di lavoro per progetto concreto di PHy.
9 luglio 2025 – Giovanni Pietro Vitali (Versailles Saint-Quentin-en-Yvelines University – Paris-Saclay University)
La lezione verterà sulla visualizzazione/rappresentazione dei dati e quali vantaggi apporta la Data Analysis alle scienze umane, in particolare alla Storia. L’approccio della lezione sarà fortemente pratico e si punterà al trattamento dei dati, la composizione di dataset per la successiva analisi, e la costruzione di modelli geospaziali e di rete che possano essere adattati a tutte le discipline umanistiche.
Laboratorio pomeridiano: Applicazione dei tools “Openrefine”, “Carto” e “Gephi”.
10 luglio 2025 – Stefano Allegrezza (Università di Macerata)
La lezione affronterà il tema della trasformazione digitale degli archivi mostrando, anche attraverso esempi concreti, come questa stia portando alla produzione di nuove tipologie documentarie (siti web, social media, e-mail, instant messaging, scambi sulle piattaforme collaborative, ecc.) che costituiranno le nuove fonti per la ricerca storica.
Laboratorio pomeridiano: Applicazioni pratiche per l’archiviazione e la conservazione di tali tipologie documentarie.
11 luglio 2025 – Roberto Rosselli del Turco (Università degli Studi di Torino)
La lezione verterà sulla costruzione delle edizioni critiche digitali di fonti archivistiche, sulle procedure di metadatazione e di tagging delle entità nominate (soggetti, luoghi, organizzazioni). Si procederà alla spiegazione di come mettere online le edizioni critiche digitali e quali strumenti opensource sono, oggi, a disposizione degli storici e degli umanisti, in genere.
Laboratorio pomeridiano: Configurazione della propria piattaforma EVT (opensource), creazione dei file XML e CONFIG, import delle versioni XML da piattaforme esterne.
Lina Scalisi (Direttore)
Ordinario di Storia Moderna, Università di Catania
Presidente dell’Accademia delle Belle Arti di Catania
Claudio Giarrizzo
Fondazione “Giuseppe e Maria Giarrizzo”
Salvatore Spina (Coordinatore)
Assegnista di Ricerca, Università di Catania
Consegue il dottorato in “Storia dell’Europa Mediterranea” presso l’Università di Messina nel 2015, con una tesi focalizzata sull’analisi storica del porto di Riposto dal 1835 al 1920. Ambassador per l’Italia della Time Machine Organization (Austria) e Trainer Transkribus, durante la sua carriera accademica, ha ricoperto il ruolo di Research Fellow presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, lavorando su progetti di ricerca che spaziavano dall’analisi di archivi storici all’uso dei Big Data nella ricerca storica. Attualmente, è assegnista su progetto PRIN 2022, con progetto mirato allo sviluppo di un database sul fenomeno della schiavitù tra il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico durante i secoli XV e XVI. Da anni, i suoi interessi di ricerca guardano alle Digital Humanities e, in particolar modo, alla Digital History (DHy), settore in cui ha pubblicato numerosi articoli e partecipato a conferenze internazionali, discutendo temi quali la trasformazione digitale degli archivi storici e l’uso dell’intelligenza artificiale nella ricerca storica. È autore di diverse monografie sulla Storia economica e lo sviluppo industriale e infrastrutturale della Sicilia, nel corso dell’Ottocento, e collabora con riviste scientifiche e blog specializzati.
Fabio Ciotti
Associato di Teoria della Letteratura, Università di Roma Tor Vergata
Insegna “Cultural Analytics” e “Computational Literary Studies”. La sua ricerca si concentra su vari filoni delle Digital Humanities e degli Studi Letterari Computazionali. Recentemente ha lavorato sull’impatto dell’IA generativa negli studi umanistici. È autore di numerose pubblicazioni (tra cui il recente volume Digital Humanities: metodi strumenti e saperi. Carocci, 2023) e ha partecipato a diversi progetti di ricerca a livello nazionale e internazionale. È stato organizzatore o membro dei comitati di programma di varie conferenze nazionali e internazionali e presidente del comitato di programma della Conferenza DH2019 (Utrecht, NL, 9-12 luglio 2019). È direttore della rivista “Umanistica Digitale” ed è stato presidente del Comitato esecutivo dell’EADH (European Association of Digital Humanities) e presidente dell’AIUCD (Associazione per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale).
Marina Buzzoni
Ordinario di Filologia e linguistica germanica, Università Ca’ Foscari Venezia
I suoi principali interessi di ricerca includono la filologia digitale, la linguistica storica delle lingue germaniche, la teoria e pratica della traduzione. Ha partecipato, ricoprendo anche ruoli di direzione, a numerosi progetti di ricerca nazionali e internazionali; attualmente è PI del progetto PRIN 2022 PNRR Leges Langobardorume, nonché co-PI dei progetti DEDM (Marco Polo digitale) e Saba (edizione del Canzoniere 1919-20 esposta al LETS – Museo della Letteratura di Trieste). Fa parte dello Spoke 9 del partenariato esteso CHANGES. È autrice di sei monografie (di cui due con co-autori), di vari saggi scientifici e capitoli di libro. È delegata della rettrice e presidente del Sistema Bibliotecario di Ateneo.
Dal 2021 presiede l’Associazione di Informatica Umanistica e Cultura Digitale (AIUCD). È stata membro del direttivo AIFG.
Francesca Tomasi
Ordinario di Archivistica, Bibliografia e Biblioteconomia, Università di Bologna
Si occupa di informatica umanistica (digital humanities) con un’attenzione speciale alla modellazione di testi e documenti nel solco dei sistemi di organizzazione della conoscenza in biblioteche ed archivi digitali. Coordina il Dottorato in Patrimonio Culturale nell’Ecosistema Digitale (CHeDE), è direttrice del Digital Humanities Advanced Research Center (DH.ARC), ha fondato ed è stata coordinatrice del corso di laurea magistrale internazionale in Digital Humanities and Digital Knowledge (DHDK). È stata inoltre presidente dell’Associazione italiana per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale (AIUCD). Fra le sue ultime monografie si segnala il volume: Organizzare la conoscenza: Digital Humanities e Web semantico. Un percorso tra archivi, biblioteche e musei, Milano, Editrice Bibliografica, 2022.
Salvatore Spina (Università di Catania)
Consegue il dottorato in “Storia dell’Europa Mediterranea” presso l’Università di Messina nel 2015, con una tesi focalizzata sull’analisi storica del porto di Riposto dal 1835 al 1920. Ambassador per l’Italia della Time Machine Organization (Austria) e Trainer Transkribus, durante la sua carriera accademica, ha ricoperto il ruolo di Research Fellow presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania, lavorando su progetti di ricerca che spaziavano dall’analisi di archivi storici all’uso dei Big Data nella ricerca storica. Attualmente, è assegnista su progetto PRIN 2022, con progetto mirato allo sviluppo di un database sul fenomeno della schiavitù tra il Mediterraneo e l’Oceano Atlantico durante i secoli XV e XVI. Da anni, i suoi interessi di ricerca guardano alle Digital Humanities e, in particolar modo, alla Digital History (DHy), settore in cui ha pubblicato numerosi articoli e partecipato a conferenze internazionali, discutendo temi quali la trasformazione digitale degli archivi storici e l’uso dell’intelligenza artificiale nella ricerca storica. È autore di diverse monografie sulla Storia economica e lo sviluppo industriale e infrastrutturale della Sicilia, nel corso dell’Ottocento, e collabora con riviste scientifiche e blog specializzati.
Enrica Salvatori (Università di Pisa)
Professoressa associata di Storia Medievale all’Università di Pisa e presidente dell’Associazione Italiana di Public History (2024-). Insegna Storia Pubblica Digitale nel corso di laurea magistrale di Informatica Umanistica, Storia degli Insediamenti Tardo Antichi e Medievali nel corso di laurea magistrale di Archeologia; e Storia Medievale ed Esegesi delle fonti medievali nel corso di laurea di Storia. Ideatrice e co-titolare, con Maria Simi, del Seminario di Cultura Digitale, è stata direttrice del Laboratorio di Cultura Digitale (http://www.labcd.unipi.it/) dal 2011 al 2021; dal 2021 al 2024 del Polo Multimediale del CIDIC dell’Università di Pisa; dal 2015 al 2020 nel direttivo dell’Associazione Italiana per l’Informatica Umanistica e la Cultura Digitale (AIUCD); dal 2017 al 2023 nel direttivo dell’Associazione Italiana di Public History. Ha concentrato i suoi studi sulla circolazione mediterranea medievale, l’evoluzione del comune tra Italia e Provenza, la storia della Lunigiana e la Digital Public History. Ha guidato un’équipe di ricerca sulla storia e archeologia del paesaggio in Val di Vara e Lunigiana (tramonti.labcd.unipi.it) ed è responsabile scientifico dell’edizione digitale del Codice Pelavicino (http://pelavicino.labcd.unipi.it/). Fondatrice e presidente della Società Storica Spezzina e membro della commissione toponomastica del Comune della Spezia.
Giovanni Pietro Vitali (Versailles Saint-Quentin-en-Yvelines)
Associate professor in Cultural History and Digital Humanities presso l’Université de Versailles Saint Quentin en Yvelines – Université Paris-Saclay. È inoltre associated researcher a Oxford, dove è Digital Humanities advisor per il progetto Prismatic Translation. I suoi principali interessi di ricerca ruotano attorno a Digital Humanities, Dialettologia, Onomastica, Letteratura Contemporanea e Musicologia.
Stefano Allegrezza (Università di Bologna)
Professore associato di “Archivistica” ed “Archivistica digitale” presso l’Università degli Studi di Bologna dal 2018. Gli interessi di ricerca sono rivolti in particolare alle tematiche relative alla gestione elettronica dei documenti, alla dematerializzazione, alla conservazione degli archivi digitali ed in particolare quelli di persona nel contesto digitale. È il direttore della Summer School in “Web and social media archiving and preservation”. È membro del Consiglio dell’Alma Mater Research Institute for Human-Centered Artificial Intelligence (ALMA AI); del Collegio docenti del dottorato in Umanesimo e tecnologie (UmanTec); del Consiglio di direzione del Master in “Formazione, gestione e conservazione degli archivi digitali”, presso l’Università degli Studi di Macerata. È socio dell’Associazione Italiana Docenti Universitari Scienze Archivistiche (AIDUSA) e dell’Associazione Nazionale Archivistica Italiana (ANAI).
Roberto Rosselli del Turco (Università di Torino)
Professore associato presso il Dipartimento di Studi Umanistici, presso l’Università degli Studi di Torino. Alla fine degli anni ’90 inizia a interessarsi a tematiche relative alle edizioni digitali di testi medievali, che iniziano a diffondersi in tale periodo per iniziativa di insigni studiosi quali Kevin S. Kiernan (The Electronic Beowulf) e Peter Robinson (The Canterbury Tales Project). Nel 2001 avvia il progetto “Vercelli Book Digitale”, (http://vbd.humnet.unipi.it/) che mira a produrre un’edizione elettronica del Codex Vercellensis, conservato con segnatura CXVII presso l’Archivio e Biblioteca Capitolare di Vercelli e meglio noto come Vercelli Book: questo manoscritto è di fondamentale importanza per gli studi relativi alla lingua e alla letteratura anglosassone in quanto conserva importanti componimenti in poesia e in prosa, molti dei quali non altrimenti attestati. Una prima versione dell’edizione è stata pubblicata nel dicembre 2013 grazie all’uso di EVT ed è consultabile all’URL « http://vbd.humnet.unipi.it/beta2 ».